Cause e conseguenze dei disturbi psichici
Da dove nasce la patologia mentale, quali sono le conseguenze e le possibili cure
I disturbi mentali sono caratterizzati da alterazioni nei processi di pensiero, nell’umore o nei comportamenti, accompagnate da una sofferenza emotiva o da una compromissione del funzionamento relazionale e sociale.
Molto è stato scritto sulle cause della patologia psichica e non ci sono spiegazioni semplici, anche se c’è un consenso comune sul fatto che siano implicati più fattori di ordine biologico, psicologico e sociale.
Questo vuol dire che sulla base di predisposizioni biologiche e genetiche più o meno conosciute e significative (a seconda del disturbo), l’incontro con un certo tipo di ambiente ed esperienze può determinare l’insorgenza di un quadro patologico.
Non c’è un singolo elemento, né un gruppo di geni o fattori ambientali, che siano collegati in maniera lineare allo sviluppo di ansia, depressione, psicosi. Ad esempio, non è detto che una persona con un genitore schizofrenico sviluppi la schizofrenia, come ci sono psicosi senza precedenti nella famiglia d’origine (almeno non diagnosticati). Comunissimo è il caso di fratelli, che condividono parte del patrimonio genetico e dell’ambiente di vita, che crescono in modo molto diverso tra loro, anche dal punto di vista della salute psicologica.
In generale, le ricerche mostrano l’importanza di alcuni fattori di rischio e protettivi rispetto allo sviluppo di un disturbo mentale, che vedremo in seguito nel dettaglio. Dobbiamo considerare poi che eventi dolorosi e traumatici, che sono considerati fattori di precipitazione dei disturbi, possono incidere in maniera diversa a seconda della vulnerabilità o predisposizione dell’individuo, ma anche del supporto ambientale. Mi riferisco a rapporti conflittuali in famiglia o a lavoro, separazioni, lutti, incidenti o traumi gravi.
La patologia deriva dalla distorsione dei normali processi evolutivi, dunque a tali processi dobbiamo fare riferimento per comprendere qualcosa di essa.
Temperamento, carattere, personalità
Ogni individuo viene al mondo con un dato temperamento, che è l’insieme delle disposizioni di base che si possono osservare già alla nascita. Alcuni bimbi sono particolarmente tranquilli, altri si mostrano irritabili e difficili da consolare. C’è chi succhia il latte con voracità e chi è pigro anche nel mangiare, chi dorme ore e ore di fila e chi sembra non dormire mai, facendo esaurire mamma e papà.
Le qualità delle prime relazioni, così importante per lo sviluppo psichico, è determinata dall’incontro tra le caratteristiche del bambino e quelle dei genitori. È chiaro che un bambino tranquillo sarà più facile da gestire, la mamma sarà meno stressata, la coppia più serena. Un bimbo inconsolabile può invece mettere a dura prova chi si prende cura di lui. Inoltre, genitori iperattivi, che dormono poco, possono tollerare meglio un bimbo con le stesse caratteristiche rispetto a genitori molto pacati, abituati a ritmi di vita tranquilli. Viceversa, un figlio troppo quieto potrebbe rappresentare una fonte di frustrazione per genitori molto energici e desiderosi d’interazione.
A partire da questo incontro tra temperamento di base e ambiente di crescita, il bambino svilupperà il suo carattere: l’insieme dei modi personali di sentire e reagire che ci rendono unici e sono relativamente stabili nel tempo. La sottostante struttura di personalità potrà essere più o meno forte, matura e resistente ai fattori di stress.
Salute mentale, infanzia e ambiente di vita
Rispetto alla salute mentale, una delle principali variabili da tenere in considerazione è l’ambiente di crescita del bambino. Infatti, è universalmente riconosciuto come l’esposizione alle avversità fin dalla più tenera età sia uno dei fattori di rischio più importanti per lo sviluppo della patologia psichica, sia a breve sia a lungo termine (*Ministero della Salute).
Gli effetti delle condizioni sfavorevoli di crescita non riguardano solo il piano psicologico, ma anche quello fisico, in termini di cambiamenti strutturali a livello cerebrale. I bambini sono molto plastici e hanno una tendenza innata ad adattarsi all’ambiente che li circonda, per questo se l’ambiente è disturbato, l’adattamento che ne risulta sarà altrettanto disturbato.
Per valutare la salute mentale infantile si deve tenere conto delle tappe evolutive in relazione all’età, a livello di sviluppo motorio, cognitivo, linguistico, emotivo e sociale. Si deve contestualizzare ogni comportamento a seconda del periodo di vita in cui si manifesta: quello che è normale in un bimbo piccolo può non esserlo in uno più grandicello. Ancora, la stessa esperienza stressante può avere effetti più o meno profondi a seconda dell’età, della personalità del bambino e del supporto dell’ambiente circostante. Infine, i comportamenti che segnalano un processo di sviluppo patologico si distinguono da quelli normali per differenze che, a volte, sono solo d’intensità o frequenza.
Fattori di rischio per lo sviluppo dei disturbi psichici
Abbiamo detto che lo sviluppo di problematiche psichiche è legato alla presenza di alcuni fattori di rischio.
Tra i fattori individuali abbiamo un temperamento difficile: irritabilità, ipersensibilità agli stimoli o bassa reattività, bassa consolabilità, iperattività, problemi di attenzione, eccessiva timidezza, aggressività. Dobbiamo considerare poi la presenza di deficit cognitivi o fisici che possono intralciare lo sviluppo psicologico e sociale.
A livello familiare, si definiscono “a rischio” tutte quelle situazioni in cui la relazione genitori-bambino risulta in qualche modo disturbata e gli adulti non esercitano in modo adeguato la loro funzione di cura e protezione dei figli. In particolare: perdita del genitore per separazione o lutto e mancanza di ulteriori figure di riferimento, trascuratezza o attenzioni insufficienti, maltrattamento o abuso psicologico, fisico o sessuale, disturbi psichiatrici o uso di sostanze nei genitori, incompatibilità caratteriali tra bambino e chi si prende cura di lui, conflittualità o disturbi nelle relazioni familiari, modalità educative incoerenti, eccessive in permissività o severità.
A livello socio-ambientale bisogna prendere in considerazione gli stili di vita, le condizioni abitative e lavorative, il supporto sociale, la scolarizzazione.
Fattori di protezione dal disagio psichico
Ci sono alcuni fattori che ci proteggono dallo sviluppo della patologia psichica. Iniziamo dalle risorse individuali: temperamento “facile”, controllo degli impulsi e tono dell’umore adeguati, capacità di gestire i pensieri, le emozioni e i comportamenti, buone competenze relazionali e sociali, sufficiente livello intellettivo e di istruzione. Molte di queste risorse si sviluppano, come abbiamo visto, a partire dalla relazione di attaccamento tra il bambino e chi si prende cura di lui.
Molto importante è dunque la qualità delle relazioni familiari: genitori amorevoli ed equilibrati, stili educativi positivi e autorevoli, un buon livello culturale e sociale.
Per quanto riguarda il contesto di vita, sono un elemento di protezione la presenza di adulti significativi che possano essere di supporto al di là delle figure genitoriali ed un soddisfacente inserimento scolastico e nella comunità.
Conseguenze e cura dei disturbi mentali
I disturbi psichici hanno gravi conseguenze e costi sociali elevatissimi: emarginazione, disgregazione familiare, perdita del lavoro, impoverimento, malattie croniche, fino alla morte prematura.
Ci sono disturbi che procurano un grande disagio in primo luogo alla persona stessa (depressione, ansia) e altri che disturbano maggiormente l’ambiente circostanze (comportamenti antisociali), ma la maggior parte presentano un doppio impatto, sul paziente e sugli altri.
Abbiamo visto come la patologia psichica sia la distorsione di normali processi evolutivi, che possono essere bloccati o deragliati. La psicoterapia rompe questo blocco e da una nuova spinta allo sviluppo psichico, attraverso un’esperienza emotiva basata sulla condivisione e l’empatia.
Naturalmente, i cambiamenti non si raggiungono solo a livello di cura del singolo, ma la società e la politica si devono mobilitare con capillari misure di prevenzione e con la diffusione della cultura del benessere psicologico, a partire dalle scuole e dagli studi dei medici di famiglia.
Psicologa Psicoterapeuta Acilia (Ostia, Infernetto, Casal Palocco-Axa, Eur) e Corso Trieste, Roma.
Bibliografia
*Ministero della Salute Italiano, www.salute.gov.it
American Psychiatric Association (2013), Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione (DSM-V), Tr. It., Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014.
Ammaniti M. (a cura di), Manuale di psicopatologia dell’infanzia, Raffaello Cortina Editore, Milano.
Gabbard G.O. (2007), Psichiatria psicodinamica. Quarta edizione, Raffaello Cortina, Milano.
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